Articoli dalla letteratura internazionale
Vitamina D in gravidanza. Per la ricerca riduce il rischio di carie nel nascituro

vitamina-dLa formazione dei denti primari ha inizio durante il periodo fetale [Billings 2004]. Pertanto, l’ambiente intrauterino, che subisce per ovvi motivi forti influenze da parte di fattori legati alle abitudini della madre durante la gravidanza, come il fumo e l’alimentazione, potrebbe influenzare lo sviluppo, la formazione, e la mineralizzazione dei denti del nascituro [ Casamassimo 2001, Winter 1976] . Si è visto per esempio che la vitamina D gioca un ruolo essenziale nella mineralizzazione delle ossa e dei denti mantenendo le concentrazioni appropriate di ioni calcio e fosforo nel sangue, che garantiscono la normale mineralizzazione delle ossa e dei denti (¯¹dziñska 2013).

Diversi recenti studi in letteratura hanno evidenziato il rapporto tra l’assunzione materna di vitamina D durante la gravidanza e la carie dentale in dentizione primaria dei futuri nascituri. In uno studio del numero di agosto 2015 degli Annals of epidemiology si è indagato proprio questo.

Questo studio si basa su un’analisi prospettica di 1210 coppie madre-figlio giapponesi. Sono state raccolte informazioni sulla dieta materna adottata durante la gravidanza utilizzando un convalidato questionario . Seguentemente sono stati raccolti anche dati sulla salute orale dei bambini a 36-46 mesi di età .I bambini sono stati classificati come “carie” qualora uno o più denti primari fossero risultati cariati o otturati e “no carie” qualora non fosse stato riscontrato alcun processo carioso nella loro bocca. I risultati ottenuti dagli autori sono stati i seguenti:Dei 1.210 bambini, 267 (22,1%) hanno sviluppato carie dentaria, e 943 (77,9%) no. Rispetto ai bambini che non hanno sviluppato carie, nei bambini con carie dentale è stata riscontrata maggiore probabilità di avere genitori con basso livello di istruzione, di vivere in famiglie con basso reddito familiare, e di vivere a stretto contatto con un fumatore durante il primo anno di vita, di aver avuto una precoce eruzione del primo dente, e di essere stato allattato per un tempo relativamente lungo.

Non sono state riscontrate correlazioni invece tra l’ età materna, l’assunzione totale di calorie, l’assunzione di calcio della madre durante la gravidanza, il fumo materno durante la gravidanza, l’utilizzo di fluoro, o della frequenza tra un pasto e l’altro e l’insorgenza di carie nel nascituro.

Differentemente invece è stata evidenziata una stretta correlazione tra l’assunzione di vitamina D da parte della madre in gravidanza e l’insorgenza di carie nelle dentizione primaria del nascituro: l’incidenza della carie era ridotta!

Studi recentissimi di letteratura indicano un’associazione tra una maggiore assunzione di vitamina D da parte della madre durante la gravidanza e un ridotto rischio di carie dentale nei bambini giapponesi. Questi risultati devono essere però interpretati con cautela e successivamente confermati in altre popolazioni. Ulteriori studi sono necessari per chiarire sia i meccanismi alla base dell’associazione e le conseguenze a lungo termine.

Fonte: www.odontoiatria33.it

Bibliografia:

– R.J. Billings, R.J. Berkowitz, G. Watson :Teeth. Pediatrics, 113 (2004), pp. 1120-1127

– P.S. Casamassimo: Maternal oral health. Dent Clin North Am, 45 (2001), pp. 469-478

– G.B. Winter: Maternal nutritional requirements in relation to the subsequent development of teeth in children. J Hum Nutr, 30 (1976), pp. 93-99

– E. ¯¹dziñska, M. Kurek, B. Borowska-Strugiñska, W. Lorkiewicz, I. Rosset, A. Sitek: The effect of the season of birth and of selected maternal factors on linear enamel thickness in modern human decidu us incisors. Arch Oral Biol, 58 (2013), pp. 951-963

– Ann Epidemiol. 2015 Aug;25(8):620-5. Higher vitamin D intake during pregnancy is associated with reduced risk of dental caries in young Japanese children. Tanaka K, Hitsumoto S, Miyake Y, Okubo H, Sasaki S, Miyatake N, Arakawa M.

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