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Ozono e perossido di idrogeno, combinazione efficace per lo sbiancamento

Lo sbiancamento con perossido di idrogeno al 38% con l’aggiunta di ozono ha prodotto risultati migliori, con ombre più chiare, rispetto al solo perossido di idrogeno, in uno studio pubblicato sul Journal of Dentistry.

L’ozono è un potente ossidante, vanta proprietà analgesiche, una forte attività antimicrobica e ha la capacità di stimolare la circolazione sanguigna e la risposta immunitaria: è dunque di grande interesse in medicina e in odontoiatria, tanto da essere indicato per il trattamento di oltre 250 patologie diverse. In particolare, in odontoiatria l’ozono è utilizzato contro i biofilm batterici, nella disinfezione delle tasche parodontali, nella prevenzione e trattamento della carie, nel trattamento della polpa esposta, nel trattamento canalare, nell’estrazione dentale, in caso di sensibilità dentinale, nel trattamento dell’articolazione temporomandibolare e delle radici esposte, nel controllo del dolore, nell’alitosi e per favorire la guarigione delle ferite, la remineralizzazione e la rigenerazione tissutale.

Riguardo all’utilizzo dell’ozono per lo sbiancamento c’erano finora pochi studi e dai risultati controversi, per esempio una ricerca di David Manton dell’Università di Melbourne non ha ottenuto miglioramenti nell’efficacia sbiancante del perossido di carbamide con l’aggiunta di ozono, mentre una sperimentazione di Abd Elhamid e Mosallam dell’Università del Cairo ha mostrato che un gel ozonato ha prodotto in laboratorio miglioramenti nello sbiancamento di campioni in resina composita riducendone la ruvidità della superficie e si è rivelato più efficace del perossido di carbamide.

Questo nuovo studio rafforza le evidenze positive associate alle proprietà sbiancanti dell’ozono. Gli autori hanno lavorato su 70 elementi dentari estratti che sono stati distribuiti in modo randomizzato in due gruppi. Le superfici dei denti del primo gruppo sono state trattate solo con perossido di idrogeno al 38% per 20 minuti mentre nel secondo il trattamento con perossido è stato integrato con l’esposizione per 60 secondi a ozono. La differenza nella rimozione delle ombre scure dalle superfici dentali è stata in questo caso superiore aprendo una promettente possibilità nell’utilizzo dell’ozono in odontoiatria.

 

 

Fonte: www.odontoiatria33.it

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