Articoli dalla letteratura internazionale
Sigillanti SI o sigillanti NO. Le conclusioni dalla American Association of Pediatric Dentistry

Sebbene la prevalenza di carie sia in drastica diminuzione nei paesi industrializzati, la presenza di lesioni cariose in bambini sotto i dodici anni è ancora elevata e procura un carico economico, alle famiglie e alle istituzioni, ancora rilevante.

Da tempo si sa che una metodologia preventiva per la riduzione dell’incidenza delle lesioni cariose a carico dei denti permanenti è rappresentata dall’uso dei sigillanti, composti o da materiale resinoso o da cementi vetroionomerici, rinforzati o meno con resine.

L’American Association of Pediatric Dentistry ha recentemente pubblicato questo report che, sulla scorta di una scrupolosa revisione sistematica della letteratura, analizza i potenziali benefici dei sigillanti nella popolazione infantile.

Gli studi selezionati, la cui qualità scientifica è risultata essere medio-alta, comparavano gruppi di pazienti cui era stato eseguito trattamento con sigillanti rispetto a gruppi di pazienti cui invece questo trattamento non era stato eseguito.

In un’ulteriore sezione dello studio sono stati esaminati lavori che mettevano a paragone gruppi di pazienti cui venivano eseguite sigillature e gruppi in cui venivano impiegate vernici fluorurate.

Infine sono stati suddivisi gli studi in rapporto al periodo di osservazione, ovvero studi in cui le verifiche venissero eseguite dopo 3 anni e studi in cui tali verifiche venissero ultimate in un periodo uguale o superiore ai sette anni.

I risultati, qualora ce ne fosse bisogno, sono stati ampiamente favorevoli all’impiego dei sigillanti, avendo mostrato questa procedura una riduzione del 76% del rischio di carie. Negli studi a più lunga distanza il divario è parso ancora più netto, essendo il rischio di incidenza di carie pari al 79% e all’85% negli studi con un programma di controllo oltre i sette anni.

Laddove si fossero usate delle vernici fluorurate il risultato è ugualmente risultato favorevole ai gruppi di pazienti trattati con sigillanti con una percentuale favorevole pari al 73% e all’81% a seconda che si valutasse il breve o il medio periodo.

Un risultato inferiore è stato osservato negli studi ove erano stati impiegati sigillanti a base vetroionomerica, i quali fornivano risultati favorevoli appena inferiori al 30% dei casi a breve termine e circa del 63% nei controlli a medio termine.

Conclusioni

L’impiego dei sigillanti nei pazienti giovani rappresenta una misura preventiva molto efficace per la prevenzione delle lesioni cariose sui denti permanenti poichè l’incidenza di carie nei pazienti che hanno avuto trattamenti con sigillanti risulta pari al 29% mentre nei pazienti non trattati essa supera il 70%.

A cura di: prof. Massimo Gagliani, Coordinatore Scientifico per l’Odontoiatria gruppo EDRA

 

FONTE: odontoiatria33

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