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Tolgono 20 denti per inserire impianti. La vicenda giudiziaria di una torinese innesca nuovamente la polemica tra Catene e libera professione

Giovanna è una signora di 57 anni che, secondo quanto riportato ieri domenica 11 ottobre dal quotidiano La Stampa nella pagina di Torino, un giorno uscendo dal centro commerciale La Certosa di Collegno, alle porte di Torino, decide di entrare nello studio di DentalPro per farsi effettuare una panoramica gratuita ai denti. “Pensavo fosse vantaggioso”, dichiara al giornalista Massimiliano Peggio raccontando che “subito dopo l’esame, il dottore mi ha detto che dovevo togliere tutti i denti, perché avevo una grave infezione”. “A sentirlo -continua il racconto- rimasi molto scioccata e gli chiesi se non fosse possibile salvarli. Mi rispose che al massimo avrei potuto salvarne uno, ma dovevo decidere in fretta, perché era in gioco la mia salute. Così, dopo pochi giorni vissuti in preda all’angoscia, accettai, pagando subito una parcella di 15.660 euro”. “È stato il più grosso errore della mia vita”, commenta.

Un calvario lo definisce il giornalista quanto Giovanna ha dovuto passare: “dolori lancianti, 14 chili persi e poi la necessità di rivolgersi ad un nuovo dentista “scoprendo che quelle estrazioni effettuate sarebbero state ingiustificate”.

A questo punto la signora Giovanna si rivolge ad un legale e presenta un esposto in procura per lesioni gravissime “ravvisando -riporta l’articolo- anche altre ipotesi di reati, come ad esempio l’esercizio abusivo della professione, in quanto gli accertamenti radiodiagnostici, a suo dire, sarebbero stati effettuati da un’addetta commerciale”.

Una vicenda che sicuramente aprirà nuovamente il dibattito sulla necessità di nomare diversamente la gestione delle Catene odontoiatriche.

Se il contenzioso odontoiatrico non riguarda solo le Catene ma anche i dentisti liberi professionisti, già solo il fatto che alla storia di Giovanna sia stata dedicata una mezza pagina del quotidiano torinese dimostra quanto il tema sia “caldo”.

A rincarare la dose è il Mario Marcellino, un decano dei dentisti torinesi, da sempre in lotta contro «ciarlatani» e «pratiche scorrette» lo definisce La Stampa, che ha effettuato la consulenza di parte.

Secondo quanto riportato dal quotidiano, il dott. Marcellino avrebbe evidenziato che le estrazioni erano ingiustificate, che la prima panoramica avrebbe evidenziato “una diffusa recessione ossea orizzontale sintomo di una parodontopatia pregressa o in atto e abbastanza in linea con l’età del soggetto” aggiungendo che “in tutta la modulistica non c’è traccia di riscontro diagnostico che giustifichi un intervento così mutilante”.

Il dott. Marcellino, sollecitato dal giornalista che gli chiedere il motivo della scelta del medico, risponde sostenendo che “in questi centri dove si accalappiano clienti panoramiche omaggio l’obiettivo non è la cura ma il business. E cavare i denti, per poi inserire una protesi, è più semplice e redditizio che curarli”.

“Qui il punto è che si fa politica commerciale in campo medico. Paradossalmente, se la signora non avesse avuto problemi di salute, nessuno si sarebbe accorto dell’inutilità dell’intervento”, conclude il medico.

Alle accuse del dott. Marcellino risponde direttamente la DentalPro che sempre dalle colonne del quotidiano torinese attraverso il suo legale.

“Queste accuse – afferma l’avvocato Attilio Zuccarello, legale di Dentalpro – si basano su un parere di parte. Di questo caso ce ne stiamo occupando da mesi, dopo i reclami della signora, e il nostro parere professionale arriva a conclusioni diametralmente opposte. Vorrà dire che un tribunale valuterà le due perizie e si vedrà quale di queste è la più fondata”. “Di una cosa siamo certi -continua- la panoramica è stata fatta da personale medico e non da un’addetta del settore commerciale, che si limita a spiegare il piano di cura. Queste sono illazioni”. Anche dalla clinica respingono le accuse: “Per gli esami clinici seguiamo protocolli rigidissimi, inoltre il dentista che ha preso in cura la signora è un professionista in regola, di comprovata esperienza”.

FONTE: odontoiatria33

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