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La vera causa della predisposizione alla carie

La precoce esposizione a due prodotti chimici spesso presenti nel packaging dei cibi e nei fungicidi possono produrre danni irreversibili ai denti dei bambini. L’affermazione arriva sulla base dei risultati di un nuovo studio, coordinato da <b>Katia Jedeon</b> dell’Istituto nazionale francese di salute e ricerca medica (Inserm) e presentato al congresso europeo di endocrinologia che si è svolto a Monaco a fine maggio.

Le due sostanze incriminate sono il Bisfenolo A (Bpa) e il Vinclozolin; il primo è utilizzato nella produzione di alcune plastiche e resine, molte delle quali servono poi per il packaging di alimenti e bevande, mentre il Vinclozolin è un fungicida impiegato per proteggere vigneti e frutteti.

Entrambi erano già stati identificati come interferenti endocrini e Jedeon ha fatto notare che studi precedenti li avevano collegati all’ipomineralizzazione di molari e incisivi in età pediatrica (Mih – Molar incisor hypomineralization) che si stima colpisca il 18% dei bambini tra i sei e i nove anni. Si tratta di una condizione dell’età evolutiva in cui i difetti dello smalto si verificano nei primi denti permanenti, solitamente, appunto, molari e incisivi. Nelle forme più gravi i denti ipomineralizzati sono molto sensibili, specialmente al contatto con alimenti e bevande fredde, presentano opacità e alterazioni nel colore e sono a maggior rischio di carie.

Nel nuovo studio, i ricercatori francesi hanno condotto due sperimentazioni per acquisire una migliore comprensione delle modalità con cui gli interferenti endocrini si associano alla Mih.

Prima di tutto, il team ha esposto animali da laboratorio a Bpa, da solo o con vinclozolin, per trenta giorni, in dosaggi equivalenti a quelle medie giornaliere a cui verrebbero a contatto gli esseri umani. Alla fine di questo periodo, sono state prelevate cellule dalla superficie dei denti trattati e la loro analisi ha mostrato che l’esposizione alle due sostanze ha alterato l’espressione di due geni (KLK4 e SLC5A8) che regolano proprio la mineralizzazione dello smalto dei denti.

Il secondo step della ricerca ha comportato la coltivazione di cellule mieloblastiche, che vengono depositate sullo smalto durante lo sviluppo dei denti. Si è visto che queste cellule contengono ormoni sessuali, tra cui estrogeni e testosterone, che aumentano l’espressione dei geni che producono lo smalto e la cosa interessante è che gli autori dello studio hanno appurato che proprio il testosterone aumenta l’espressione dei geni KLK4 e SLC5A8.

Siccome sia Bpa che vinclozolin inibiscono l’effetto degli ormoni maschili, i ricercatori ne hanno dunque concluso che questi prodotti possono favorire l’ipomineralizzazione di molari e incisivi in età pediatrica bloccando gli ormoni necessari per lo sviluppo dello smalto.

 

Fonte: odontoiatria33

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