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“Mi hanno tolto i denti senza alcun motivo”, la denuncia in procura

«Uscendo dal supermercato, mi sono fermata con mio marito a fare una panoramica gratuita ai denti. Pensavo fosse vantaggioso. Subito dopo l’esame, il dottore mi ha detto che dovevo togliere tutti i denti, perché avevo una grave infezione. A sentirlo rimasi molto scioccata e gli chiesi se non fosse possibile salvarli. Mi rispose che al massimo avrei potuto salvarne uno, ma dovevo decidere in fretta, perché era in gioco la mia salute. Così, dopo pochi giorni vissuti in preda all’angoscia, accettai, pagando subito una parcella di 15660 euro. Metà utilizzando i risparmi di famiglia, e metà con un finanziamento in banca. È stato il più grosso errore della mia vita».

È iniziato così, con un check-up gratuito, il calvario della signora Giovanna, 57 anni, che dopo un anno di dolori lancinanti in bocca e 14 chili in meno per l’impossibilità di nutrirsi regolarmente, è stata costretta a rivolgersi ad un nuovo dentista, scoprendo che quelle estrazioni effettuate da un medico nel centro Dentalpro di Collegno, all’ingresso del centro commerciale «La Certosa», sarebbero state ingiustificate. Assistita dall’avvocato Renzo Capelletto, ha presentato un esposto in procura per lesioni gravissime, ravvisando anche altre ipotesi di reati, come ad esempio l’esercizio abusivo della professione, in quanto gli accertamenti radiodiagnostici, a suo dire, sarebbero stati effettuati da un’addetta commerciale. Ipotesi che dovranno essere valutati dalla procura, s’intende.

Ma, stando ai riscontri medicolegali allegati alla denuncia, l’intrevento sarebbe consistito in «un’estrazione ingiustificata di 20 denti con la totale mutilazione dell’organo della masticazione». A firmare la consulenza è il dottor Mario Marcellino, un decano dei dentisti torinesi, da sempre in lotta contro «ciarlatani» e «pratiche scorrette». Secondo il medico, che ha preso in carico la paziente, la prima panoramica avrebbe evidenziato «una diffusa recessione ossea orizzontale» sintomo di una «parodontopatia pregressa o in atto e abbastanza in linea con l’età del soggetto». E aggiunge: «In tutta la modulistica non c’è traccia di riscontro diagnostico che giustifichi un intervento così mutilante». Perché allora? «In questi centri dove si accalappiano clienti panoramiche omaggio – dice – l’obiettivo non è la cura ma il business. E “cavare” i denti, per poi inserire una protesi, è più semplice e redditizio che curarli». Ma non è che si teme la concorrenza? «No. La concorrenza la fanno i colleghi dell’est, che hanno costi minori, ma non in questi centri, dove i prezzi sono in linea con i tariffari. Qui il punto è che si fa politica commerciale in campo medico. Paradossalmente, se la signora non avesse avuto problemi di salute, nessuno si sarebbe accorto dell’inutilità dell’intervento».

LA DIFESA

«Queste accuse – afferma l’avvocato Attilio Zuccarello, legale di Dentalpro – si basano su un parere di parte. Di questo caso ce ne stiamo occupando da mesi, dopo i reclami della signora, e il nostro parere professionale arriva a conclusioni diametralmente opposte. Vorrà dire che un tribunale valuterà le due perizie e si vedrà quale di queste è la più fondata». E aggiunge: «Di una cosa siamo certi: la panoramica è stata fatta da personale medico e non da un’addetta del settore commerciale, che si limita a spiegare il piano di cura. Queste sono illazioni». Anche dalla clinica respingono le accuse: «Per gli esami clinici seguiamo protocolli rigidissimi, inoltre il dentista che ha preso in cura la signora è un professionista in regola, di comprovata esperienza».

«Siamo sempre a disposizione per risolvere qualunque problema possa sorgere – aggiungono da Dentalpro -. Nello specifico, il nostro dentista segue centinaia di pazienti tutti con piena soddisfazione e dentalpro oltre 100.000 pazienti a testimonianza della nostra professionalità. Inoltre seguiamo al 100% le leggi e i protocolli di qualita’ e vigiliamo con grande attenzione, pertanto diffidiamo dall’accusare personale non medico di aver svolto compiti diversi dalle proprie competenze».

FONTE: La Stampa

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