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Come è cambiata nei secoli l’età dello svezzamento

Anche se si è dovuto attendere il XX secolo perché i medici raccomandassero l’inizio dello svezzamento solo dopo i 6 mesi di vita, sappiamo che già gli antichi Greci facevano allattare i bambini dalle balie nel primo semestre per poi iniziare con cibi e pappe. 

Quella della nutrizione dei neonati è una storia ricca e contraddittoria, che trova in ogni cultura i suoi usi e costumi, come testimonia uno studio dell’università di Lille, pubblicato sulla rivista Pediatrics.

Nell’antichità la durata media del periodo di allattamento era di 3-4 anni. Per gli antichi egizi era di 3 anni, in India tra il 1500 e 800 a.C. l’allattamento era esclusivo per il primo anno di vita, e poi parziale fino a 2 anni, mentre il Talmud ebraico lo raccomandava per 2-5 anni, e il Corano per 2. 

Fino alla fine del Medioevo non si hanno più testimonianze sull’argomento, che riprendono verso il 1500. L’ostetrico francese Jacques Guillemeau, nel 1550, scriveva che l’allattamento non doveva iniziare prima del primo mese di vita, e di cominciare lo svezzamento con l’uscita dei primi denti con pappine di farina, pane e semola.

Nel XVIII secolo erano questi i 4 i tipi di alimentazione in voga: allattamento materno con introduzione precoce di pappe diverse, allattamento da balia, uso di latte di origine animale, alimentazione esclusiva con pappe e pane. Con l’avvento della rivoluzione industriale e l’aumento di donne lavoratrici inizia il calo dell’allattamento a favore delle pappe, tanto che nel 1848 il medico Thomas Bull rimprovera l’utilizzo troppo precoce delle pappe. 

Nel 1920, la diffusione di scorbuto e rachitismo spingono a usare olio di fegato di merluzzo, succhi di frutta e legumi già nelle prime settimane di vita, ma nel 1923, il pediatra svedese Jundell, è il primo a rilevare come l’inizio dello svezzamento dai 6 mesi sia associato ad una migliore crescita e resistenza alle infezioni. Dagli anni ’60 c’è un ritorno ad un approccio più fisiologico sullo svezzamento, che può iniziare a 3 mesi. 

L’Organizzazione mondiale della sanità da tempo raccomanda l’allattamento esclusivo fino a 6 mesi, e di continuarlo se possibile fino a 2 anni, associandolo ad una dieta solida equilibrata.

 

FONTE: mobilenews

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