Masticare un chewing gum per salvare il sorriso. Lo xilitolo puro al 100% è riconosciuto oggi come uno dei metodi più naturali per ottenere denti bianchi. Un nuovo studio conferma le virtù anti-carie dello xilitolo anche quando questo ‘zucchero del legno’ – utilizzato in molti chewing gum come dolcificante al posto di quello tradizionale – è consumato in basse dosi e regolarmente. Un alleato dei denti che funziona nei bimbi, come pure negli adulti, con un effetto a lungo termine. I risultati sono stati presentati dall’odontoiatra Laura Strohmenger dell’università Statale di Milano a Oslo, in Norvegia, al 64° Congresso dell’European Organisation for Caries Research (Orca): lo xilitolo ha permesso “un 30% di prevenzione della carie”.
Con la sua équipe, Strohmenger aveva già dimostrato il “valore terapeutico” dello xilitolo contro la carie nei piccoli, e ora ha valutato nei grandi l’uso della sostanza di origine naturale (si può estrarre partendo dalla corteccia di betulla). Inoltre – poiché ad oggi i dosaggi di xilitolo ritenuti efficaci vanno da un minimo di 3 grammi al giorno fino a 8 g al dì, oltre i quali l’azione ‘scudo’ della sostanza edulcorante non sembra subire variazioni significative – la ricerca ha puntato anche a verificare se bassi dosaggi di xilitolo negli adulti, somministrati per periodi prolungati, siano in grado di prevenire la malattia.
La ricerca – è stato spiegato nel capoluogo lombardo durante un incontro promosso da Perfetti – ha selezionato un gruppo di adulti ad alto rischio di sviluppare carie in base a una serie di parametri tra cui il carico di batteri cariogeni in bocca. Il numero di volontari è stato ricavato con un calcolo statistico a priori; il protocollo è stato approvato dal Comitato etico dell’università di Sassari e registrato in un archivio online dei National Institutes of Health (Nih) americani, come richiesto dai più moderni standard di qualità per gli studi clinici.
I reclutati sono stati suddivisi in 2 gruppi: 64 hanno utilizzato un normale chewing gum senza zucchero e senza xilitolo (gruppo controllo), 66 un chewing gum senza zucchero contenente il 30% di xilitolo, pari a 2,5 g/die (gruppo test). I volontari dovevano masticare 5 pezzi al giorno del chewing gum assegnato (2 al mattino, 2 dopo pranzo e uno nel pomeriggio) per il primo anno dello studio, mentre nel secondo anno gli stessi volontari non hanno ricevuto chewing gum e hanno condotto la loro vita normale. Tutte le usuali manovre di igiene orale (dentifricio e spazzolino) dovevano essere mantenute per l’intera durata del trial. Nel periodo di osservazione sono stati controllati diversi parametri ripetuti prima dell’utilizzo di chewing gum, dopo 6 mesi, dopo 12 e infine dopo 24.
Ebbene, “la capacità della placca di generare acidi è diminuita lievemente nel gruppo di controllo, senza raggiungere però variazioni significative – riferisce Strohmenger – mentre nel gruppo con xilitolo la diminuzione è stata più marcata, raggiungendo una variazione statisticamente significativa rispetto ai valori di partenza. Inoltre tali effetti si sono mantenuti anche dopo i 12 mesi di masticazione, fino ai 24 del controllo finale. Nel gruppo controllo non è stata riscontrata una variazione dei batteri cariogeni nell’arco dello studio. Al contrario, nel gruppo con xilitolo i batteri cariogeni sono diminuiti nei 12 mesi di masticazione e si sono mantenuti a livelli più bassi fino al controllo finale. I risultati mostrano che lo xilitolo ha un effetto di inibizione delle cause della carie. Questo effetto si manifesta anche a bassi dosaggi e persiste anche nel periodo seguente la masticazione di gomme con xilitolo”.
“La generazione e progressione della carie”, misurata attraverso l’indice internazionale Icdas, “è diminuita del 23% nel gruppo xilitolo rispetto al gruppo controllo – evidenziano ancora gli autori – Nel gruppo controllo si sono verificati 120 interventi di otturazione e 27 estrazioni, numeri che scendevano rispettivamente a 82 e 19 nel gruppo xilitolo. Questi dati permettono di affermare che lo xilitolo ha prodotto un 30% di prevenzione della carie nel gruppo che ne ha fatto uso”. Secondo gli esperti “è importante notare come questa efficacia sia stata dimostrata in confronto a un normale chewing gum senza zucchero, che a causa della stimolazione della salivazione e del non apporto di zuccheri utilizzati dai batteri per produrre acidi, è comunque in grado di apportare effetti benefici sul mantenimento della salute dei denti”.
FONTE: <a href=”http://www.newsrepublic.net/detail/05B41123CE10100001_it?pid=14″ target=”_blank” rel=”noopener”>newsrepublic</a>